Traversata Lema
Tamaro
Da tempo avevo in mente di percorrere questo spettacolare ed
impegnativo intinerario di corsa,ma complice il clima avverso di questa
insolita estate,non avevo ancora realizzato il progetto.
Per oggi però era previsto tempo splendido e
così,accompagnato dall’Aquila Luca Gornati,ho raggiunto in auto l’alpe
Pradecolo (m 1184),punto di partenza dell’escursione.
Indossiamo gli zainetti con riserva idrica ed
alimentare,ammiriamo il panorama sul lago Maggiore dal terrazzo del rifugio ed
attacchiamo,così,subito,la prima salita di giornata : il monte Lema a quota
1620.Percorriamo dapprima il sentiero nel fitto bosco,poi saliamo tra cespugli
e prati fino alla croce di vetta.E’ un inizio decisamente tosto,dato che in
poco più di 2 km
saliamo di oltre 400 m.
La ricompensa è un panorama straordinario a 360 °,che lascia
senza fiato,ben più della salita appena affrontata.Proseguiamo verso nord con
la piramide del Tamaro che pare lontanissima,ma stiamo arrivando!!! Per 5 km il sentiero è corribile
con salite,discese e rari tratti in piano che si succedono rapidamente,ora sul
versante italiano,ora su quello elvetico.La cosa più difficile è mantenere la
concentrazione su dove si mettono i piedi visto che il panorama distrae
continuamente l’attenzione.
Raggiunto il bivacco dell’alpe Agario si ricomincia a fare
sul serio risalendo l’ostico sentiero che conduce al monte Gradiccioli,a quota 1935 m.Dobbiamo farci largo
tra le numerose capre che pascolano poco sotto la vetta,ma raggiungiamo anche
questa.La successiva discesa si rivela assai insidiosa per il terreno instabile
e ci conduce ai 1700 m
della bassa di Indemini.
Ora davanti a noi non resta che la terribile erta che
conduce ai 1965m del Tamaro.Pare vicina,ma il sentiero è di un ripido
impressionante.Con le forze rimaste e tanta,ma tanta tenacia conquistiamo la
vetta dopo 1 ora e 50 minuti di piacevole fatica.Ci complimentiamo a vicenda
per la bella performance realizzata e ci facciamo scattare una foto ricordo
dall’unico italiano presente.C’è un sacco di gente e le lingue dominanti sono
il tedesco ed il francese,ma la quasi totalità di costoro è giunta qui dalla
vicina stazione della funivia.Ancora una volta è lo straordinario panorama a
distogliere la nostra attenzione.Molto difficile qualsiasi descrizione . Vi
consiglio di andarci per vedere con i vostri occhi : ne vale veramente la pena.
Riprendiamo la corsa per rientrare al Pradecolo.Le gambe si
sono fatte pesantine,ma la grande soddisfazione spiana ogni difficoltà e giunti
al rifugio ci concediamo birra ed una bella fetta di torta,giusto premio per
tanta fatica.
Maurizio