“Giovedì sera allenamento Sacro Monte”
Non me lo sono fatto ripetere due volte
che ho subito accettato la proposta.
Eccoci lì, pronti in negozio, tutti
muniti di bande rifrangenti e luci frontali.
Ormai è sempre più buio e ci si deve
attrezzare: in primo luogo per non farci "tirar sotto" nei pezzi asfaltati, e in
secondo luogo per aver ben visibile il percorso che stiamo facendo.
Si parte dal negozio e si fa il solito
giro per giungere al nostro amato Mosè.
Correre di sera, con il buio, dove non
c’è proprio alcuna luce ad illuminarti il cammino, ma solo una piccola pila che
stai portando con sé, è un’esperienza diversa: BELLISSIMA.
Hai modo di concentrarti su ogni
singolo passo, sui vari ostacoli presenti ed immediati, come radici o sassi, stando attento
a non inciampare.
Se guardi avanti non vedi quasi nulla..solo
il buio.
Buio che può farti “paura” soprattutto se sei solo, ma in compagnia è
tutta un’altra cosa.
Per certi aspetti non ti accorgi
neppure che è salita, perché sei talmente concentrato sui quei pochi metri che
riesci ad illuminare che non dai peso alla pendenza del percorso, ma solo a
dove questo ti condurrà.
E poi, ti ritrovi da sola di fronte al
solito bivio…arriva il Maurone e le
sue parole “NEL DUBBIO, SCEGLI SEMPRE LA STRADA CON PIÙ PENDENZA”… ti riportano
a capire perché la corsa è così importante, perché ci piace così tanto, perché.... non se ne può fare a meno.
La sue parole mi ricordano quelle del poeta Robert Lee Frost
citate nel film “L’attimo Fuggente” : "DIVERGEVANO DUE
STRADE IN UN BOSCO, E IO...IO PRESI LA MENO BATTUTA"
…. E via a fare la Conventino insieme al Mauro e all’Antonio,
che tranquillamente parlavano di chiodini e porcini…ed io a salire sorridendo…
Poi aspettare una parte del gruppo, scavalcare, quasi come se
fossimo dei ladri, le transenne presenti per lavori alla prima cappella.
Prima parte delle cappelle in buona compagnia del Mauro, del
Soxj, del Luna e dell’Antonio che poi, giustamente, dopo aver intravisto una
volpe, hanno allungato e già non si vedevano più dopo pochi secondi.
Il Soxj, da Gentleman, ha deciso di rimanere con me fino in
cima…quando sentiamo i passi del Jamba poco prima del Mosè.
Il tempo di recuperare e salgo sui gradini, fino a sopra, fino
ad oltre il Mosè…
Non posso non farlo, sono lì apposta… e poi guardare tutto
dall’altro ti fa apprezzare di più la salita…
Un pensiero guardando il cielo... e riscendo ad attendere Raffo, Peter, Fiurash, Lumi con una sorprendente Lory, che dallo sforzo e dalla fatica, dovuta a questo tipo di impresa, si lascia andare dall’emozione,
da alcune preoccupazioni.
La corsa serve anche a questo, ognuno ha i suoi buoni motivi per
correre!
Presto verso il Gengis, le gambe ci sono, la testa anche, il
cuore pure…"Oggi sto proprio bene…” mi dico e dico al Fiurash…
GRAZIE RAGAZZI!!! SIETE STRAORDINARI, OGNUNO A MODO SUO!!!
L'artista
Bellissimo articolo, pieno di emozione!
RispondiEliminaGio
sempre bello farti da sparring partner... Oh... Ma non prendere mica l'abitudine :-p... Soxj
RispondiEliminaGiovedi mi hai tirato il collo, eri troppo in forma! Salivi con la leggerezza di una gazzella, bravissima.
RispondiEliminaPOCO CI VOLEVA ED ERA UMILIAZIONE PURA...
RispondiEliminaANTONIO
.....ci ha salvato l'orgoglio maschile.......
RispondiEliminaGrazie ragazzi, ma non esagerate!!! é un piacere correre insieme a voi, mi spiace solo dovervi rallentare :-)
RispondiEliminaGrazie artista per questo bell'articolo che rende perfettamente quella che è stata l'atmosfera di una serata magica. Come tante di quelle che si vivono durante l'allenamento del giovedì e in particolare durante le scalate al Mose. Ed è vero che ognuno contribuisce a modo suo, nella sua straordinaria unicità a rendere speciale ogni uscita. Rileggendoti più e più volte ho riconfermato un pensiero che tante volte mi ronza per la testa: quanto è importante per me esserci il giovedì. Perchè il gruppo, l'eperienza, la storia di questo gruppo si costruisce soprattutto li. E tutto si trasmette poi anche a tutti coloro che per motivi vari non possono essere sempre presenti.... eppure ci sono. Nei nostri e nei loro pensieri, nei nostri discorsi.
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