Domenica, dopo la Puma Race, le aquile si sono riunite per decidere i prossimi allenamenti, ed io, insieme al Gatto abbiamo proposto un Martichino.
L’allenamento è stato accettato da tutti i presenti alla gara quindi il Gatto, il Saggio, Raffo, Tataken, il Lumi, Rambo, il Giò, il Beppe (che era convinto di appendere la scarpette al chiodo x 10 giorni prima della proposta) ed io, che ero sfinita dai 10 km della gara nonostante fosse “un piattone”. Anche la Teacher ha aderito alla proposta domandando: “cos’è il martichino??? Un nuovo aperitivo??!!!”
Il giorno dopo ero già in dubbio se andare o meno a fare la mitica Martica, un po’ per i dolori dovuti alla Puma Race, un po’ il fatto che si sale per 7,7 km e si scende per altrettanti…. Quindi mi sono detta: “martedì mi sveglio, se sono stanca mi rimetto a dormire, altrimenti vado e ne faccio un pezzo”.
Arrivati a Bregazzana, si nota che nonostante sia un giorno di festa, o la serata di Halloween, siamo presenti quasi tutti compreso il Maurone, unico assente Jamba.
Ci si saluta, ci si cambia, foto di rito e via…si inizia l’allenamento…. senza nessuna pretesa.
Gli altri già non li vedo più, l’unico è il Peter che dopo un po’ lo raggiungo e continuo la mia ascesa.
Per tutto il tempo della salita pensavo al fatto che stavo bene, alla settimana che era appena trascorsa, alla premiazione in Permanente a Milano, al mio lavoro come Artista paragonato al lavoro di un o una Atleta, alle difficoltà di ogni giorno, al fatto che le salite mi piacciono e mi piace anche affrontarle….E per tutto il tempo mi rimbombava nella testa la frase di Confucio “Non importa quanto vai piano, l’importante è che non ti fermi”.
È proprio così!!! Riflettevo che quando ci si ferma è molto più difficile ricominciare, ma che è comunque una sfida, al mio lavoro come Artista e al mio essere “Atleta”, e a tutte le somiglianze che questi due nomi hanno, a partire dalla A come iniziale, alla costanza, alla tenacia, alla sana competizione, al volersi sempre superare…..al non sentirsi mai arrivati.
Pensavo al fatto che l’anno scorso ero stata premiata come vincitrice della categoria del Piede d’Oro e che quest’anno sono stata premiata come la vincitrice della sezione Scultura del Premio Arte 2011. Pensavo che il minimo comun denominatore sono io e che per ottenere i due primi posti ci ho creduto, ci ho lavorato… mi sono allenata.
Nel frattempo continuavo a salire insieme alla frase di Confucio nella mia testa. Eccomi ad affrontare il pezzo più duro quello (più o meno) tra i 3,5 km e i 4,5 km, dove la concentrazione, l’attenzione e l’agilità dovevano avere la meglio, e notavo che correvo, che sapevo affrontare anche quel pezzo; ero lì da sola, gli altri probabilmente stavano per raggiungere la “vetta”, mi sentivo “forte” e ho capito che l’avrei raggiunta anch’io, senza mai fermarmi!!!!
A un km dalla fine della salita vedo scendere il Mauro, Beppe, Giò, Rambo, sono contenti di vedermi salire, che sono felice che sto correndo e che sto affrontando quella “fatica”, mi incitano e io proseguo.
Giunta quasi al termine vedo gli altri, il Soxy mi fotografa, io rido.
Finalmente arrivata, esordisco con “Ho fatto più fatica a fare Casorate domenica che oggi la Martica”.
Il Saggio era un po’ incredulo “te sei tutta strana”.
Probabilmente nessuno, io per prima, avrebbe scommesso che ce l’avrei fatta a salirla tutta, senza mai fermarmi, in meno di un’ora. Ma questo non importa!
Elisa Rossini, L’Artista
...quasi commosso...bravissima Elisa !!!!
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