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sabato 23 agosto 2014

LEMA TAMARO



Traversata Lema Tamaro

 

Da tempo avevo in mente di percorrere questo spettacolare ed impegnativo intinerario di corsa,ma complice il clima avverso di questa insolita estate,non avevo ancora realizzato il progetto.

Per oggi però era previsto tempo splendido e così,accompagnato dall’Aquila Luca Gornati,ho raggiunto in auto l’alpe Pradecolo (m 1184),punto di partenza dell’escursione.
 

Indossiamo gli zainetti con riserva idrica ed alimentare,ammiriamo il panorama sul lago Maggiore dal terrazzo del rifugio ed attacchiamo,così,subito,la prima salita di giornata : il monte Lema a quota 1620.Percorriamo dapprima il sentiero nel fitto bosco,poi saliamo tra cespugli e prati fino alla croce di vetta.E’ un inizio decisamente tosto,dato che in poco più di 2 km saliamo di oltre 400 m.

La ricompensa è un panorama straordinario a 360 °,che lascia senza fiato,ben più della salita appena affrontata.Proseguiamo verso nord con la piramide del Tamaro che pare lontanissima,ma stiamo arrivando!!! Per 5 km il sentiero è corribile con salite,discese e rari tratti in piano che si succedono rapidamente,ora sul versante italiano,ora su quello elvetico.La cosa più difficile è mantenere la concentrazione su dove si mettono i piedi visto che il panorama distrae continuamente l’attenzione.

Raggiunto il bivacco dell’alpe Agario si ricomincia a fare sul serio risalendo l’ostico sentiero che conduce al monte Gradiccioli,a quota 1935 m.Dobbiamo farci largo tra le numerose capre che pascolano poco sotto la vetta,ma raggiungiamo anche questa.La successiva discesa si rivela assai insidiosa per il terreno instabile e ci conduce ai 1700 m della bassa di Indemini.

Ora davanti a noi non resta che la terribile erta che conduce ai 1965m del Tamaro.Pare vicina,ma il sentiero è di un ripido impressionante.Con le forze rimaste e tanta,ma tanta tenacia conquistiamo la vetta dopo 1 ora e 50 minuti di piacevole fatica.Ci complimentiamo a vicenda per la bella performance realizzata e ci facciamo scattare una foto ricordo dall’unico italiano presente.C’è un sacco di gente e le lingue dominanti sono il tedesco ed il francese,ma la quasi totalità di costoro è giunta qui dalla vicina stazione della funivia.Ancora una volta è lo straordinario panorama a distogliere la nostra attenzione.Molto difficile qualsiasi descrizione . Vi consiglio di andarci per vedere con i vostri occhi : ne vale veramente la pena.

Riprendiamo la corsa per rientrare al Pradecolo.Le gambe si sono fatte pesantine,ma la grande soddisfazione spiana ogni difficoltà e giunti al rifugio ci concediamo birra ed una bella fetta di torta,giusto premio per tanta fatica.

 

Maurizio

1 commento:

  1. Invidiaaaaaaaaaa........... la prossima volta saro'dei vostri! Grandissimi

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